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Francesca, moglie dell’attore Helmut Berger, torna a teatro con il suo spettacolo ‘Social😊Mente Pericolosa’

Francesca Berger

Con lui dice di averne viste di tutti i colori e non è difficile crederle, visto che il lui in questione è il famoso attore austriaco Helmut Berger, un uomo che nella vita ha fatto parlare di sé sì per il suo talento, la sua bellezza e la sua simpatia, ma anche per le sue trasgressioni: dall’amore, diciamo così, per l’alcol alla libertà sessuale che ha spiazzato ogni tanto anche lei che è ancora sua moglie, nonostante tutto. Francesca Berger oggi riparte da se stessa e da una delle sue grandi passioni: il teatro. Attrice anche lei, oltre che regista, memorialista, giornalista, autrice e produttrice.

Gli ultimi anni sono stati molto difficili, dal 2013 soprattutto, quando ha avuto un aneurisma causato da un’emorragia cerebrale che le ha portato via circa due anni di salute e praticamente di vita. Ha dovuto poi ricominciare pian piano dalle cose più elementari come la sua stessa firma e adesso, recuperate capacità e forze, è tornata a scrivere e anche a lavorare, tanto che dal 12 al 17 dicembre prossimi, al teatro Petrolini di Roma, andrà in scena lo spettacolo comico ‘Social😊Mente pericolosa’, scritto da lei insieme alla figlia (avuta con il calciatore brasiliano Batista da Silva con il quale Francesca ha avuto una relazione di 5 anni) Salomè da Silva che ne è anche la protagonista.

“Io nasco come attrice di prosa quindi mi son fatta le mie belle tournée, come si facevano una volta, e, nonostante adesso sia tutto molto diverso, sono felice di tornare a teatro. Finalmente la data si avvicina e io sono molto soddisfatta del lavoro di preparazione fatto per questo spettacolo, scritto da me e mia figlia che, nonostante abbia già esperienza nel mondo dello spettacolo, debutta come autrice teatrale ma anche come protagonista di un’opera comica. A me è sempre piaciuta l’ironia, a lei la vera comicità e qui abbiamo unito le nostre idee e il risultato è molto interessante. Parliamo del mondo in tutte le sue sfaccettature e, come deducibile dal titolo, trattiamo anche il tema dei social. All’interno dello spettacolo c’è anche la proiezione di due cortometraggi quindi è stato un lavoro teatrale ma non solo. Ridendo e scherzando, lanciamo un messaggio importante sulla vita, seppur non volendo insegnare nulla a nessuno in modo presuntuoso”.

Helmut Berger purtroppo non ci sarà perché non hanno più rapporti con lei. Eppure tra loro continua ad esserci, in qualche modo, un legame, “un karma – dice lei – che ci prescinde”, che li fa rimanere marito e moglie. Lui, che Quentin Tarantino ha definito “uno dei più grandi attori viventi”, il Ludwig che recitava accanto a Romy Schneider e il Martin de ‘La caduta degli dei’ per Luchino Visconti, regista cui Berger deve la sua svolta professionale oltre che personale (avevano avuto una relazione affettiva stabile fino alla morte del regista milanese). Ha anche lavorato con Francis Ford Coppola per ‘Il Padrino III’.

Un vero talento nella recitazione, ma un uomo difficile, di una travolgente simpatia, almeno fino a quando i fumi dell’alcol non avevano la meglio.

Lui le aveva chiesto di sposarla già 24 ore dopo essersi conosciuti, quando lui aveva 34 anni e Francesca solo 17, ma lei aveva accettato dopo 16 anni che continuava a chiederglielo. Si erano incontrati al Jackie’O, una famosa discoteca di Roma. La loro storia era iniziata subito, ma dopo due anni e mezzo dal matrimonio lei aveva chiesto il divorzio perché, come mi racconta lei, “me ne ha fatte di tutti i colori e io ho sempre cercato di capire. Ma era arrivato il momento di dire basta. Non ce la facevo più. Sapevo della sua natura bisessuale e mi avrebbe fatto meno male se mi avesse tradito con un uomo. Invece mi ha tradita con una donna. E che donna! Una che ha sempre indossato volutamente le vesti di madre, perché sapeva quanto Helmut fosse legato alla madre. Forse per uno che nella vita ha vissuto tutte le trasgressioni possibili, ci mancava solo che stesse con una che giocava a fare il ruolo di madre per lui. Non potrei mai raccontare tutto quello che ho perdonato, giustificato e cercato di capire. A quel punto non potevo più andare avanti”.

Legalmente separati dal 2004 ma non sono mai arrivati al divorzio. Per un periodo si sono risentiti e riavvicinati, lui le aveva chiesto anche di andare a vivere insieme ma poi tutto è sfumato nuovamente.

Francesca con il marito Helmut Berger e la figlia di lei, Salomè da Silva

“Quante bugie ha detto, penso abbia davvero una doppia personalità. Non credo la cattiveria sia nella sua indole. Penso solo che a volte la vita è dura e il momento più difficile per Helmut, prima della morte di sua madre, era stata la morte di Luchino. Helmut era molto giovane quando Visconti è morto e, quando è venuto a mancare, è venuto a mancare anche tutto ciò che rappresentava. Ma il mio errore è stato non sposarlo subito. Se lo avessi sposato prima, forse non sarebbe andata così male e lui non avrebbe attraversato quei periodi difficili che ha vissuto. Io ho cercato di aiutarlo e l’ho salvato mille volte in passato. E lui che fa? Va ad insultarmi, come ha fatto qualche tempo fa, rilasciando interviste in cui mi offendeva e mi accusava di volergli spillare soldi. Assurdo, visto che non gli ho chiesto mai niente se non i soldi che gli avevo prestato prima del matrimonio. Ci sono stati in passato dei contenziosi, è vero, ma io non ho mai voluto davvero i suoi soldi. Certo, se adesso chiedessi tutto quello che mi spetta e che ha accumulato in questi anni dovrei chiedergli quasi 700 mila euro. Ma non ho chiesto mai soldi a nessuno. Avrei potuto chiederli anche al padre di Salomè ma non l’ho fatto nemmeno in quella occasione. Mi sono sempre presa le mie responsabilità e ho fatto da padre e da madre”.

Berger, qualche anno fa, aveva dichiarato di vivere a Salisburgo, nella casa materna, con solo le 200 euro della pensione che lo Stato italiano gli dava e accusava Francesca di averlo ridotto al lastrico.

Francesca con il marito Helmut Berger nel 1996

“Tutte bugie! Se dovessi contarle tutte, non saprei da dove cominciare. Come quella del matrimonio con un suo, diciamo, amico, nel 2015. Io l’ho denunciato per bigamia, il nostro è stato un matrimonio d’amore e che si è svolto pure in chiesa, davanti a Dio. Non potevo far finta di nulla, anche se la sua era chiaramente una farsa, una cosa combinata dal suo manager per un ritorno di immagine”.

Francesca alterna momenti di rabbia con momenti in cui sono i ricordi e l’amore a prevalere.

“Helmut è stato molto affettuoso con me in passato, ero io invece quella che andava con i piedi di piombo. Poi è andata come è andata ma Helmut, in realtà, non ha mai voluto il divorzio, l’ho sempre voluto soltanto io. Quando è morta mia suocera io l’ho chiamato. Avrebbe dovuto fare lui la prima telefonata dopo anni ma davanti alla malattia e alla morte non faccio caso a queste cose. Al telefono mi ha detto: ‘Come ci eravamo giurati quel giorno, nella gioia e nel dolore, eccoti qua’. E poi mi ha detto molte cose dolci”.

Periodi di alti e bassi, anni di amore e poi di silenzi. Liti e poi la pace.

Anche Salomè era molto legata all’attore, che definiva paterno. “Quando Helmut aveva detto che probabilmente sarebbe finito in una casa di riposo, mia figlia aveva assicurato che finché lei fosse stata in vita, non avrebbe permesso una cosa del genere. Lui voleva tanto che questa figlia fosse sua. Ed è stato lui a consigliarle di fare l’attrice, quale è diventata”.

 Poi i rapporti si sono interrotti anche con Salomè.

Francesca Berger

“Io sono una sopravvissuta – spiega Francesca – e vedo le cose ormai in modo diverso. Ho visto la morte con gli occhi e ho visto anche cosa c’è oltre, il che non è male per niente, ma se sono tornata qui vuol dire che non è ancora il mio momento e devo ultimare ancora qualcosa. Penso spesso anche al giornalista Lamberto Sposini che ha vissuto la stessa cosa. È stato difficile superare tutto questo. Helmut, in tutto questo tempo, non si è fatto vivo e, anzi, lui era venuto in Italia per fare un intervento di chirurgia plastica e io, che stavo cercando di uscire da tutta la mia brutta situazione, pensavo a quanto fosse da pazzi rischiare così e affrontare interventi del genere. Purtroppo non c’è abbastanza informazione su questo. Non c’è abbastanza attenzione né sicurezza in campo medico. Io che, in uno degli interventi che ho dovuto affrontare, ho rischiato tanto per colpa di un’infezione, so cosa vuol dire soffrire. Avrei voluto dirgli di non farlo ma non c’erano più rapporti, invece di provare a salvarlo anche questa volta sono andata avanti nella mia riabilitazione. Io gli porto rispetto, come ho sempre fatto. Per il resto, so che è attivo, lavora e soprattutto in Germania è ancora un’icona. Nel 2014 ha fatto, per esempio, il film ‘Saint Laurent’ di Bertrand Bonello, dicono pure che i 30 minuti in cui c’è lui valgono tutto il film. Negli anni seguenti anche un documentario e altro ancora. Penso, quindi, stia bene…anche se continua a fare stupidaggini. L’ultima pochissimo tempo fa. Io curavo, con il suo permesso, una pagina Facebook che portava il suo nome. Con il tempo avevamo raggiunto un buon seguito senza nemmeno comprare, come si fa adesso, dei ‘like’. Beh, mi ha fatto chiamare per chiedermi di cancellarla. Io ho molta pazienza, l’ho fatto e ho risposto che tanto il torto lo fa solo a se stesso, mica a me”.

Francesca, così come la figlia Salomè che non ha più rapporti con suo padre, riparte armata di ‘women power’ e non aspetta di certo gli uomini per vivere al meglio. Lo spettacolo che tra pochi giorni andrà in scena ne è la dimostrazione. Sarà pure ‘Social😊Mente pericolosa’ ma di certo, oltre che sulla bellezza, può contare sulla determinazione, sull’ironia e sulla fede in Dio che non le mancano.

 

Donatella Briganti (ghostwriter e giornalista)

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