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Quanto deve essere lungo il libro che sto scrivendo? Tre pillole utili per te!

Non c’è una regola sulla lunghezza del libro che vuoi scrivere. Questa è la prima informazione utile che voglio darti. Spesso chi vuole che io scriva il loro libro mi chiede proprio questo e non sa quanto vuole sia lunga la sua opera d’ingegno.

Potrebbe non avere importanza. Dipende. Da cosa? Da tante cose. Per esempio, se hai o meno un’idea precisa di cosa vuoi venga fuori da questa tua creazione (e spero tu ce l’abbia eccome!) e se sai già o meno chi vuoi che legga il tuo libro (spero tu abbia ben chiaro anche questo!).

Pillole per scrivere un libro da soli
Hai già letto le altre mie pillole?

Se vuoi partire con un’idea di ciò che andrai a fare, sicuramente dovrai seguire le pillole che ti ho già dato nei precedenti articoli che trovi qui sul mio blog e poi dovrai focalizzare la tua attenzione su molti altri aspetti. Visto che sono tantissimi, andiamo per gradi.

Ecco perché ti voglio regalare altre tre pillole che fanno al caso tuo.

Tieni conto che le cose possono cambiare in corso d’opera e che potresti essere portato a cambiare scelta anche più volte man mano che il lavoro procede.

Ci sono, però, delle indicazioni utili che possono aiutarti a procedere.

Altre 3 pillole utili per te che stai scrivendo il tuo libro da solo

Ecco allora tre pillole per te:

  • Osserva con molta attenzione gli altri libri

    Direi proprio studiali nella loro forma per avere degli esempi di com’è il libro che vuoi realizzare. È grosso? Oppure leggero? Il suo formato è tascabile? Oppure che formato ha? È scritto con un font largo e spazioso? Cioè, le parole sono scritte in modo facilmente leggibile? E c’è molto spazio tra una parola e l’altra? Ci sono note? Immagini? Quante parole ci sono in una pagina? Ti servirà per capire quanto stai scrivendo sulla tua cartella editoriale (cos’è la cartella editoriale? Continua a seguirmi, te lo spiegherò nelle prossime pillole. Posso comunque anticiparti che è una sorta di unità di misura di ogni pagina che viene scritta e corrisponde più o meno ad una pagina tipica da romanzo) e quante pagine ne verranno fuori. Magari puoi provare su un paio di pagine del tuo libro-modello a fare una media, calcolando le parole del primo rigo per il numero di righi totali di quella pagina. O, se ce l’hai sul computer o sul tablet in formato word, puoi provare a selezionare il contenuto di una pagina intera, andare sulla sezione ‘revisione’ e contare le parole o le battute presenti in quello spazio, oppure ancora guardare, mentre hai il file di scrittura aperto, in basso a sinistra, dove è indicato il numero di pagine e parole scritte. Mi raccomando, se il testo che ti serve da riferimento è parte dell’intero documento, selezionalo, cioè evidenzialo con il cursore o con i comandi ‘shift+ctrl+freccetta’, in base al testo che ti occorre selezionare e poi controlla il numero di battute o di parole presenti. Certo, capiterà più spesso di avere il libro in formato pdf e lì non sempre puoi copiare e incollare il testo su word per aiutarti a fare i tuoi calcoli. In ogni caso, avere un’idea di come vuoi che venga il tuo libro ti aiuta a capire quanto e che tipo di lavoro andrai a svolgere. Ricorda che una pagina che scrivi non necessariamente corrisponderà ad una pagina del tuo libro stampato. Per questo ti servirà avere idea prima di quante parole ha una pagina del tuo libro-modello. Incideranno, per esempio, l’impaginazione, i margini, la rilegatura, il font e le interlinee che scegli…o che sceglierà chi ti segue e impagina per te.

    scaffali pieni di libri
    Tre pillole utili per scrivere un libro da soli
  • Calcola l’inserimento di eventuali

    Sicuramente l’inserimento di immagini allungherà il tuo libro, soprattutto se ne vorrai o dovrai aggiungere tante. Non sempre ci si rende conto prima di questo che potrebbe sembrare un dettaglio e invece non lo è. Quindi se non devi o non vuoi inserire nel tuo testo delle foto, delle immagini o dei riferimenti grafici, puoi calcolare solo il testo che scrivi. Se, al contrario, il tuo libro conterrà anche questo importante elemento comunicativo, devi assolutamente tenerne conto durante tutta la stesura. Man mano che scrivi inserisci appunti evidenti con indicazione del fatto che a quel preciso punto del libro dovrà essere inserita un’immagine. Se puoi, scegli già ciò che andrà ad arricchire il testo in ogni passaggio così da facilitarti la vita dopo, in fase di impaginazione. Annotati che immagine inserirai lì, dove è archiviata, com’è nominata. Calcola la lunghezza indicativa del libro anche in base a quante immagini inserirai e che grandezza avranno, se occuperanno tutta la pagina o saranno solo piccoli francobolli che poco cambieranno la lunghezza nel totale.

  • Scegli il linguaggio giusto per la lunghezza giusta     

    Che c’entra con la lunghezza del tuo libro? C’entra sì! In base al linguaggio che vorrai usare e ai lettori che vorrai conquistare, è consigliabile (ma, come ti scrivevo, non c’è una regola precisa) che il tuo testo abbia una lunghezza piuttosto che un’altra. Va da sé che se scriverai un libro con approfondimenti tecnici che riguardano, per esempio, la tua professione, il linguaggio sarà formale e probabilmente aulico, ricercato. In quel caso, sappi che se diventi troppo prolisso, conquisterai solo i veri appassionati, gli altri si romperanno di leggere un tale mattone. Se è proprio loro che vuoi, allora vai! Vuoi scrivere un racconto? Non può ovviamente essere troppo lungo e il linguaggio può variare parecchio, in base al racconto stesso, al periodo in cui è ambientato, chi racconta. E se quello che vuoi scrivere è un romanzo? Lì c’è un altro mondo aperto, un orizzonte molto ampio e molto del tuo successo dipenderà proprio dal linguaggio usato, oltre che ovviamente dal contenuto. La bussola è il tuo lettore-tipo, il tuo pubblico di riferimento. Per chi scrivi quel libro, insomma. Chi vuoi che lo legga. Molto dipende, quindi, dal tuo target di riferimento e dal tema. Se hai scelto un argomento, avrai anche pensato a chi fare arrivare le tue pagine, chi vuoi che le legga. Pensa poi come parla chi ti legge. Ecco, da questo capirai molte cose. Cerca di immaginare anche cosa pensa, cosa capisce, che termini utilizza. E usali anche tu. Da lì verrà fuori la lunghezza giusta per il lettore giusto attraverso il canale comunicativo più corretto. Questa è anche empatia, ed è utile non solo per scrivere il tuo libro ma anche nelle relazioni di ogni giorno.

Donatella Briganti giornalista e ghostwriter
Donatella Briganti giornalista e ghostwriter
Altri dubbi?

Spero questi miei consigli in pillole ti siano stati utili.

Scrivere è un mondo meraviglioso e, proprio perché è tale, quando provi ad entrarci, ti porta a capire ciò che prima non immaginavi nemmeno.

Poi se, nonostante le tue prove e la tua buona volontà, dovessi capire che scrivere il tuo libro da solo non fa per te, puoi sempre contattarmi.

Scrivimi a donatellabrig@gmail.com, posso e voglio esserti utile.

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